Acate, un tempo Biscari, è uno dei dodici comuni che compongono la variegata provincia di Ragusa. Ad esso si attaglia perfettamente l’appellativo di paesino, pur avendo un vasto territorio, che si estende per 101,42 Km², con un’altitudine di circa 200 m sul livello del mare. Posto a cerniera fra tre province, ha maturato una propria personale ibrida “filosofia di vita”.
Confina: a Nord con la provincia di Catania (comune di Mazzarrone), a Nord Ovest con la provincia di Caltanissetta, (comune di Gela), a Ovest con il Mare Mediterraneo e a Sud con il comune di Vittoria. A Nord Ovest il territorio è costituito da un’ampia valle, intensamente popolata e coltivata fin dalla preistoria: la valle del Dirillo o Acate, il più ricco e lungo fiume della provincia di Ragusa.
A conferma del perdurare nelle nostre contrade di una forma di vita rurale vi sono i numerosi rinvenimenti archeologici risalenti al periodo preistorico, siculo, greco-romano, bizantino e arabo. Le origini dell’attuale centro abitato si debbono a Guglielmo Raimondo De’ Castellis, che il 12 ottobre 1494 ebbe la concessione di costruirvi un castello ed un centro abitato, come viene riportato sullo stemma del casato posto all’ingresso della porta sud del castello: “Questo castello e borgo del feudo fece edificare il magnifico Guglielmo Raimondo Castello, cavaliere regio, barone del detto feudo (Biscari) e della Favarotta”.